I medicinali utilizzati nelle terapie mirate possono essere raggruppati in base ai loro meccanismi d’azione. Esistono principi attivi che:
- inibiscono la trasmissione dei segnali di crescita,
- inibiscono la trasmissione dei segnali per lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni,
- trasportano sostanze tossiche o radioattive nella cellula tumorale,
- inibiscono la trasmissione dei segnali all’interno della cellula tumorale,
- innescano una risposta immunitaria.
Si distinguono poi i cosiddetti «inibitori dei checkpoint» che sono diretti contro i «freni del sistema immunitario» e non contro i processi delle cellule tumorali. Per questo motivo gli inibitori dei checkpoint rientrano tra le immunoterapie.
Procedura e durata della terapia mirata
Le terapie mirate vengono effettuate a intervalli prestabiliti mediante infusione endovenosa, compresse o iniezioni sottocutanee, singolarmente o in combinazione con altri farmaci mirati. I farmaci mirati possono anche essere somministrati in combinazione con la chemioterapia, la radioterapia o la terapia ormonale.
Effetti collaterali
Le caratteristiche specifiche contro cui agiscono i farmaci mirati sono in parte presenti anche nelle cellule sane. Considerato che questi medicinali intervengono anche nei processi delle cellule sane, possono per tale motivo insorgere effetti collaterali.
Gli effetti collaterali possono variare a seconda del farmaco o della terapia combinata somministrata. Dato che il meccanismo d’azione e gli effetti collaterali dipendono dalle caratteristiche delle cellule, non tutte le persone rispondono alla terapia allo stesso modo.
Gli effetti collaterali interessano per lo più la pelle, i capelli e le unghie, il cuore e la circolazione sanguigna. Altri effetti indesiderati possono riguardare la tiroide, il fegato e il tratto gastrointestinale.