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Lega contro il cancroIl cancroTipi di cancroTipi di cancro

Il cancro della vulva

Il cancro della vulva, o carcinoma vulvare, è un tumore maligno raro. Scopra quali sono i sintomi di questa malattia, come si diagnostica e quali sono le opzioni di trattamento. 

Che cos’è la vulva?

La vulva è la parte esterna degli organi genitali femminili. Si trova all’ingresso della vagina. La vulva comprende le piccole e grandi labbra, il clitoride, l’uretra e l’orifizio vaginale.

La vulva protegge gli organi interni, soprattutto dalle infezioni. È importante anche per la sessualità e per la riproduzione.

Durante l'eccitazione sessuale, la vulva produce un liquido lubrificante che facilita il rapporto sessuale. Il clitoride è una zona erogena.

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La vulva: 1) pube, 2) clitoride, 3) orifizio uretrale, 4) orifizio vaginale, 5) prepuzio del clitoride, 6) piccole labbra, 7) grandi labbra, 8) ano (fonte: iStock/crédit: Anastasia Usenko).

Che cos’è il cancro della vulva?

Il cancro della vulva si sviluppa in genere dalle cellule della pelle della vulva. Le cellule tumorali si moltiplicano in modo incontrollato. Invadono i tessuti vicini e li danneggiano. Colpiscono soprattutto le grandi labbra.

Il cancro della vulva è raro. Si parla anche di carcinoma vulvare. Esso rappresenta circa il 4% dei tumori che coinvolgono l’apparato genitale femminile.

Quali forme di cancro della vulva esistono?

Esistono diverse forme di cancro della vulva. Ognuna ha caratteristiche diverse, a seconda delle cellule che colpisce:

  • carcinoma squamocellulare (o epidermoide): si sviluppa dalle cellule della pelle della vulva. È il cancro della vulva più comune.

Esistono due sottotipi di carcinoma squamocellulare:

- il primo è associato a un’infezione da papillomavirus umani (HPV). Gli HPV sono virus che si trasmettono durante i rapporti sessuali. Questo carcinoma si manifesta più frequentemente nelle donne giovani. Può anche essere associato al cancro del collo dell’utero e dell’ano. Per saperne di più sui papillomavirus umani.

- il secondo non è correlato all’HPV. Questo tipo di carcinoma colpisce soprattutto donne anziane.

  • Melanoma vulvare: si sviluppa dalle cellule della pelle. Si tratta di un cancro della vulva più raro, ma più aggressivo.
  • Adenocarcinoma: questo tumore si forma nelle ghiandole della vulva.
  • Sarcoma vulvare: si sviluppa dai tessuti connettivi.

I cambiamenti anomali della pelle o delle mucose della vulva non sono però tutti cancerosi. Possono essere anche precancerosi o tumori benigni.

Quando le cellule della vulva subiscono dei cambiamenti anomali si parla di lesioni vulvari. Ciò significa che non sono ancora cancerose. Tuttavia, potrebbero diventarlo se non vengono trattati.

Neoplasia intraepiteliale vulvare (NIV)

La NIV è una lesione precancerosa. Cellule anomale invadono lo strato superiore della pelle che ricopre la vulva. La NIV è uno dei fattori di rischio del cancro della vulva.

Quali sono i fattori di rischio della NIV?

  • Infezione da HPV;
  • consumo di prodotti contenenti tabacco;
  • lichen scleroatrofico (infiammazione cronica della pelle della regione anale e genitale);
  • sistema immunitario indebolito.

Sebbene queste affezioni siano benigne, possono comunque aumentare il rischio di NIV o di cancro della vulva.

Tumori benigni

Un tumore benigno della vulva può svilupparsi nel tessuto connettivo. A differenza dei tumori maligni, quello benigno non si diffonde in altre aree del corpo. Una biopsia consente generalmente di determinare se si tratta di un tumore benigno o di cancro.

Esistono diversi tumori benigni della vulva:

  • il fibroma, che si sviluppa nei tessuti fibrosi e muscolari;
  • il lipoma, che nasce dal tessuto adiposo;
  • l’emangioma, che si forma nei vasi sanguigni.

Patologie non tumorali

Esistono numerose patologie cutanee benigne della vulva. Il loro sintomo più comune è il prurito.

Le patologie più frequenti sono:

  • lichen scleroatrofico;
  • verruche genitali (condilomi). La loro causa è l’HPV;
  • iperplasia epiteliale.

Come si diagnostica il cancro della vulva?

Non esistono esami di screening sistematici per il cancro della vulva. È quindi importante sottoporsi a controlli ginecologici regolari, anche dopo la menopausa. Un esame clinico completo consente infatti di individuare anomalie.

Quali sono le cause e i fattori di rischio del cancro della vulva?

Le cause esatte del cancro della vulva sono ancora oggi poco conosciute.

Tuttavia, i fattori noti che aumentano il rischio di sviluppare la malattia sono:

  • un’infezione da HPV, una delle principali cause delle lesioni precancerose e del cancro della vulva;
  • l’età: la malattia colpisce generalmente le donne oltre i 60 anni. Tuttavia, colpisce sempre di più anche le donne giovani. La causa principale è l’infezione da HPV attraverso i rapporti sessuali. Per ulteriori informazioni a questo riguardo, consulti la pagina web sull’HPV.
  • sistema immunitario indebolito. Infatti, alcuni trattamenti o malattie riducono le difese immunitarie dell’organismo;
  • fumare;
  • lesioni precancerose, come la NIV o il lichen scleroatrofico;
  • storia familiare: uno o più membri della Sua cerchia familiare hanno o hanno avuto un cancro.

Come prevenire il cancro della vulva?

Recenti studi dimostrano che il cancro della vulva è sempre più diffuso tra le donne giovani. L’esposizione all’HPV è uno dei principali fattori di rischio.

L’HPV si trasmette attraverso i rapporti sessuali. Per prevenirne il contagio è quindi importante usare il preservativo. Anche se questo non protegge completamente dall’infezione da HPV, riduce il rischio di contrarre la malattia. Infine, previene il contagio con altre malattie sessualmente trasmissibili.

La vaccinazione contro l’HPV può proteggere dalle infezioni HPV più pericolose. In questo modo aiuta a prevenire il cancro e le verruche genitali. Il momento ideale per vaccinarsi è prima del primo rapporto sessuale, poiché in questo modo si ottiene la massima protezione. La vaccinazione, però, non può eliminare un’infezione già esistente. 

Maggiori informazioni sulla vaccinazione contro l’HPV.  

Se smette di fumare, riduce anche il Suo rischio di ammalarsi di cancro della vulva. Per maggiori informazioni visiti il sito stop-tabacco.ch.

Quali sono i segni e i sintomi del cancro della vulva?

Il cancro della vulva può manifestarsi in diversi modi. Tuttavia, molte donne non presentano alcun segno all’inizio della malattia. Può quindi trascorrere del tempo prima che i medici pongano la diagnosi.

I sintomi più frequenti sono:

  • prurito o bruciore alle grandi e piccole labbra;
  • ferite, ragadi o piccoli noduli;
  • la pelle diventa bianca, scolorita o ruvida nonostante cure adeguate;
  • perdite di sangue di colore marrone o sanguinamento dopo i rapporti sessuali.

Se nota uno o più di questi sintomi, consulti il Suo medico. Tuttavia, se avverte uno di questi sintomi, non è detto che sia necessariamente un cancro. Questi sintomi possono anche indicare altre patologie.

Quali esami servono per la diagnosi del cancro della vulva?

Spesso i medici diagnosticano il cancro della vulva durante una visita ginecologica di routine. Oppure quando compaiono dei sintomi.

Visita medica approfondita

In caso di sospetto carcinoma vulvare, il medico fa un esame obiettivo.

  • Il ginecologo esamina attentamente la vulva e il perineo. Il perineo è situato tra le grandi labbra e l’ano. Per questo esame utilizza una lente di ingrandimento (colposcopio).
  • Il medico palpa quindi le pieghe dell’inguine, l’addome e la regione pelvica. Verifica se i linfonodi sono ingrossati. I linfonodi hanno la funzione di filtrare la linfa. Fanno parte del sistema linfatico, una rete che consente alla linfa di circolare nel corpo. La linfa è un liquido che trasporta i prodotti di scarto dell’organismo e li elimina.

Biopsia

Il medico preleva del tessuto dalla vulva utilizzando un ago. Poi lo fa analizzare in laboratorio. La biopsia è un piccolo intervento in anestesia locale. Al termine, potrà tornare a casa.

Diagnostica per immagini

Se la visita e la biopsia confermano la diagnosi, il medico effettuerà ulteriori esami:

  • un’ecografia della vagina, dell’inguine e degli organi dell’area pelvica;
  • una risonanza magnetica;
  • una tomografia computerizzata;
  • una radiografia.

Gli esami di diagnostica per immagini consentono di identificare la presenza e le dimensioni del tumore. Servono anche a verificare se le cellule tumorali si sono già diffuse ai tessuti circostanti o ad altri organi.

Il seguente elenco riassume gli stadi della malattia:

  • stadio I: il tumore è limitato alla vulva o al perineo;
  • stadio II: il tumore si è diffuso ad altre regioni del bacino;
  • stadio III: il tumore si è diffuso ad altre regioni del bacino. Ha colpito i linfonodi;
  • stadio IV: sono presenti metastasi in altri organi.

Esistono due metodi di classificazione del cancro della vulva: la classificazione FIGO e la classificazione TNM. Numeri e lettere indicano gli stadi delle due classificazioni. Quando il numero è elevato, significa che il tumore si è diffuso ai tessuti circostanti o che è di grandi dimensioni. Il medico Le spiegherà il significato dei risultati dell’esame.

Il medico e il personale infermieristico devono conoscere lo stadio della malattia prima di iniziare le terapie. La classificazione del tumore consente di determinare la sua estensione e la presenza di eventuali metastasi. Inoltre, consente di pianificare il trattamento tenendo conto della situazione particolare.

Il cancro della vulva può essere invasivo. Tende a diffondersi nei tessuti e negli organi circostanti. Soprattutto nel perineo, nell’uretra, nella vagina, nell’ano e nel retto.

Metastasi

Se i medici non trattano il cancro della vulva, questo si diffonde nell’organismo attraverso il l’apparato circolatorio e linfatico. Quando le cellule tumorali si raccolgono in un’altra area del corpo, si parla di metastasi. Le metastasi possono interessare soprattutto i linfonodi dell’inguine o del basso ventre. Raramente si sviluppano nel fegato o nei reni.

Quali sono i trattamenti del cancro della vulva?

I trattamenti più comuni per il cancro della vulva sono:

  • l’intervento chirurgico. Spesso è la prima fase del trattamento. In alcuni casi, non è sufficiente rimuovere il tumore. I medici devono quindi asportare una parte della vulva. In questo caso si parla di vulvectomia parziale. Se invece devono asportare l’intera vulva, si tratta di una vulvectomia totale. Il chirurgico rimuove anche i linfonodi che il tumore ha raggiunto. Maggiori informazioni sulla chirurgia dei tumori;
  • la radioterapia: serve per distruggere eventuali cellule tumorali residue dopo l’intervento chirurgico. Consente anche di trattare il cancro in stadio avanzato, ad esempio quando non è possibile operare. Maggiori informazioni sulla radioterapia;
  • la chemioterapia: i medici la combinano spesso con la radioterapia. La somministrano anche quando il cancro è in stadio avanzato o in presenza di metastasi. Per saperne di più sulla chemioterapia.

Quando il cancro è in stadio molto avanzato, i medici possono rimuovere tutti gli organi dell’area pelvica. Può trattarsi della vagina, dell’utero, delle tube di Falloppio e delle ovaie. Possono asportare anche la vescica, l’uretra, il retto e l’ano.

Quando non è più possibile eliminare l’urina attraverso il percorso abituale, i medici praticano una urostomia. Il chirurgico crea una apertura artificiale a livello dell’addome. Successivamente, fissa una sacca sulla pelle per raccogliere l’urina. Per ulteriori informazioni sull’urostomia.

Per l’evacuazione delle feci, il chirurgo crea un ano artificiale a livello dell’addome. Successivamente applica una sacca per raccogliere le feci. Questa procedura si chiama colostomia. Per ulteriori informazioni sulla colostomia.

La scelta del trattamento dipende dallo stadio della malattia. Dipende anche dalle dimensioni e dalla posizione del cancro. Si tiene conto anche della Sua età e del Suo stato di salute generale.

Il medico Le indicherà le terapie più adatte alla Sua situazione. Ne discuta insieme e non esiti a chiedere chiarimenti in caso di dubbi.

Di solito, dopo una vulvectomia è ancora possibile avere rapporti sessuali.

Il chirurgo rimuove le cellule tumorali. Successivamente può ricostruire la vulva. È possibile anche la ricostruzione di altre aree, come la vagina. Questo intervento consente di migliorare la funzionalità e l’aspetto della vulva.

Parli con il Suo medico per scegliere il trattamento più adatto a Lei. La scelta dipende dalla Sua età, dalla vita sessuale e dalla presenza di altri disturbi.

Che cosa succede dopo i trattamenti?

Dopo i trattamenti, dovrà sottoporsi a controlli ginecologici regolari. Nei primi tre anni, il medico La visita ogni tre mesi. Poi, per i due anni successivi, le visite avvengono ogni sei mesi. Successivamente, controlli e visite si svolgono una volta all’anno.

Durante le visite di controllo, il medico La esaminerà attentamente. Se individua nuove aree di tessuto sospette, le preleva e le fa analizzare in laboratorio.

Il medico non esegue solo esami medici di accertamento. Discute anche argomenti legati a difficoltà professionali, personali o familiari. Ad esempio, può parlare della Sua relazione di coppia, delle Sue emozioni e delle Sue paure.

La malattia e le terapie mettono alla prova il corpo e la mente. Gli effetti collaterali, la paura di una ricaduta o la perdita di una parte del corpo causano molto stress. Anche l’immagine di sé e l’autostima possono risentirne.

Oltre al Suo medico e al personale infermieristico, può contare anche sul sostegno dei consulenti e delle consulenti delle Leghe cantonali e regionali contro il cancro. In alternativa, contatti il servizio di consulenza InfoCancro.

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Ulteriori informazioni su questa tematica sono disponibili negli opuscoli « Il cancro e la sessualità femminile», «Riabilitazione oncologica» e «La fatigue da cancro», disponibili nello shop online.

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Se Lei o i Suoi familiari avete bisogno di sostegno, il servizio di consulenza InfoCancro è a disposizione per rispondere a tutte le domande per telefono. È inoltre possibile contattare gi operatori e le operatrici tramite e-mail, in chat o WhatsApp al numero 031 389 92 42.

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Ulteriori informazioni a questo riguardo sono disponibili sul sito della Lega contro il cancro. In alternativa, legga gli opuscoli gratuiti nello shop online.

Dr. med. vet. Julia Schwarz, specializzata in screening e diagnosi precoce, Lega svizzera contro il cancro, Berna

Aggiornato ad agosto del 2025

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