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Sessualità e cancro

Gli esperti rispondono

Perché quando si trovano risposte è tutto più facile. Che cosa avreste sempre voluto sapere? 

Diminuzione o assenza del desiderio sessuale, stanchezza cronica, dolori, secchezza vaginale, disturbi dell’erezione, alterazione dell’aspetto fisico, lesione delle zone erogene, incontinenza urinaria e fecale...  tutte sfide alle quali potreste essere confrontati. Interrogate i nostri esperti.  

Ecco una selezione di domande alle quali i nostri esperti hanno risposto durante le passate edizioni. 

Domande e risposte degli esperti

Adattamento sessuale dopo un tumore

«Nella leucemia prolinfocitica, la chemioterapia e i suoi effetti indesiderati sopprimono il desiderio sessuale? Questo è un fenomeno temporaneo o la malattia cambia per sempre il comportamento sessuale?
Al momento lui non ha più un’erezione mattutina. Soffre anche di idrocele (un accumulo di liquido nello scroto), che dovrebbe farsi asportare chirurgicamente.
Le sarei molto grata se potesse darmi spiegazioni sul problema dell’assenza di desiderio sessuale e dirmi come posso aiutarlo. Non mi fido a fare tentativi con lui, per paura di metterlo in una situazione in cui si senta ferito nella sua virilità e viva un fallimento.»
— Domanda di Gilda (10 guinno 2020)

Stefan Mamié, consulente sessuale:

Cara Gilda,
grazie della Sua domanda. Lei desidera informazioni sugli effetti di una chemioterapia per curare una leucemia prolinfocitica sulla sessualità di Suo marito.

A seconda della sostanza impiegata, durante una chemioterapia si assiste molto spesso a una riduzione della libido, della capacità di eccitarsi e di raggiungere l’orgasmo.

Lei racconta che nella vostra vita sessuale si sono già instaurate strategie di evitamento sia da parte Sua e presumibilmente anche da parte di Suo marito. Negli uomini colpiti in effetti si sviluppa spesso un forte sentimento di fallimento, perdita di autostima e di contatto con la propria virilità. Molti sono convinti che le loro difficoltà funzionali non li rendano più attraenti agli occhi della partner oppure non vogliono risvegliare desideri che non saranno capaci di soddisfare a causa della loro disfunzione erettile. Per questo motivo l’uomo rinuncia anche allo scambio di tenerezze, cosa che spesso fa soffrire la partner più dell’impossibilità di avere rapporti sessuali completi.

In molti casi l’eccitabilità sessuale ritorna gradualmente dopo la fine delle terapie. Tuttavia talvolta le succitate strategie di evitamento, che nel frattempo si sono radicate, ostacolano la ripresa dell’attività sessuale. Inoltre, le recenti vicissitudini hanno prodotto cambiamenti sia nel paziente sia nella partner. La sessualità è una dimensione talmente personale e diversa da individuo a individuo, proprio come le impronte digitali, che di solito si modifica insieme ai cambiamenti di una persona. Spesso, dopo un evento come una malattia, una coppia non può più tornare alla stessa vita sessuale di prima. È necessario rinnovare la curiosità e avere il coraggio di vivere anche sentimenti spiacevoli, come l’insicurezza, la tristezza, la vergogna e di parlare apertamente del proprio stato d’animo, per riscoprire insieme nuove vie e armonie nella sessualità di coppia.

L’insicurezza delle due parti impedisce però di compiere il primo passo su questa nuova via. In molti casi è utile e raccomandabile un accompagnamento professionale. Se ritiene che il ricorso a un aiuto professionale sia quello che fa per voi, la Lega contro il cancro del Suo Cantone la aiuterà a trovare uno specialista adatto. La Lega friburghese contro il cancro, per esempio, offre una consulenza onco-sessuologica .
Trova ulteriori informazioni sulla sessualità maschile dopo il cancro anche nell’opuscolo
«cancro e la sessualità maschile».

Vi auguro tanta felicità e La saluto cordialmente,
Stefan Mamié

«Cara équipe di esperti,
a causa di un cancro, 7 mesi fa ho subito un intervento chirurgico per l’asportazione della prostata. In definitiva, sono molto soddisfatto della mia condizione attuale, ma ho 2 domande: prima dell’operazione, avevo un’erezione eccellente e nel frattempo è tornata ad essere piuttosto buona anche senza medicinali. Tuttavia non è ancora così potente come prima dell’intervento. L’erezione continuerà a migliorare?
Un cambiamento c’è stato invece per quanto riguarda l’orgasmo. L’eccitazione e la forte sensazione che si hanno mentre l’orgasmo sale sono rimaste fondamentalmente invariate e sono intense come prima dell’operazione, ma l’orgasmo in sé si è molto attenuato ed è spesso inesistente. L’esperienza orgastica continuerà a migliorare col tempo?
Grazie.»
— Domanda di Andreas (13 maggio 2020)­

Simone Dudle, consulente sessuale:

Caro Andreas,

grazie per le Sue due domande riguardanti la capacità di raggiungere l’erezione e l’orgasmo a sette mesi dall’asportazione della prostata.

Piccole o grandi che siano, le operazioni chirurgiche alla prostata si effettuano vicino a nervi importanti. Anche se per interventi del genere si impiegano possibilmente tecniche che preservano i nervi, questi possono venire danneggiati o irritati e il flusso sanguigno nel corpo cavernoso del pene può risultare disturbato. Per ristabilirsi, i nervi infiammati potrebbero impiegarci anche fino a due anni.
Siccome i fasci nervosi sono essenziali per trasmettere lo stimolo sessuale, l’esperienza orgastica individuale può mutare notevolmente dopo un’operazione.
A seconda che si tratti di un intervento piccolo o grande, l’eiaculato fluisce ora nella vescica (eiaculazione retrograda) oppure non si manifesta più il rilascio di sperma all’esterno a causa della rimozione totale della ghiandola prostatica (orgasmo secco o aneiaculatorio). Questi cambiamenti fisiologici influiscono sull’intensità dell’esperienza orgastica. Nella maggior parte dei casi, dopo un’operazione bisogna trovare un nuovo rapporto con l’orgasmo sia a livello fisico che emozionale.
Indipendentemente da una malattia, a partire dai 45 anni d’età cambiano la rigidità del pene, l’angolo di erezione e l’esperienza orgastica. In questo contesto, per un uomo può rivelarsi importante accettare la differenza tra le proprie aspettative di come dovrebbe essere un’erezione o un orgasmo e la realtà. Non è concentrandosi sulla potenza erettile e sull’orgasmo che si ottengono risultati e soddisfazione, ma godendo le sensazioni.

Per ristabilire e rafforzare l’erezione c’è bisogno di un allenamento adeguato, che comprende esercizi per la percezione e la sensibilità con il pene e tutto il corpo. È d’aiuto a migliorare anche un allenamento mirato del pavimento pelvico, facendo attenzione alla respirazione addominale e all’uso della tensione del corpo e al movimento dell’erezione. Tutto ciò ha effetti positivi anche sull’esperienza orgastica.
Questo tipo di allenamento si ispira al modello sessocorporeo che, ad esempio, si può imparare con l’ausilio del libro di esercizi per uomini «Klappt's? Vom Leistungssex zum Liebesspiel» di Michel Sztenc (disponibile al momento solo in tedesco) oppure nel corso di una consultazione sessuologica secondo il metodo sessocorporeo.

All’insegna del motto «è l’esercizio che fa il maestro», desidero incoraggiarla a investire nella Sua sessualità, in modo che la gioia e il piacere possano continuare a far parte della Sua esperienza (orgastica) di vita.
Le auguro di nuovo tanta soddisfazione e curiosità per gli esercizi!
Simone Dudle

Intimità e relazioni di coppia durante e dopo il trattamento del cancro

«Buongiorno,
sono una donna di 47 anni. Ho avuto un cancro al seno (5 tumori) trattato con chirurgia, chemioterapia e radioterapia. Sono in cura con tamoxifene da 4 mesi.
Non ho più voglia di fare sesso con mio marito e questa situazione è molto difficile per me. Che cosa si può fare in questi casi? Ho avuto 3 sedute da una terapista sessuologica che continua a dirmi che è tutto a posto.
Grazie già fin d’ora per la vostra risposta. Con i migliori saluti.»
— Domanda di Silvia (12 maggio 2020)­

Simone Dudle, consulente sessuale:

Cara Silvia,

scrive degli svariati metodi di trattamento del cancro del seno a cui è stata sottoposta in passato e che tuttora sta ricevendo.
Ogni singolo metodo terapeutico può avere conseguenze sulla percezione del proprio corpo, sulla flora vaginale, sulle percezioni sensoriali e del dolore e sul desiderio sessuale. Davanti a una serie così ampia di terapie con forti effetti collaterali sulla sessualità non è certo sorprendente che al momento non provi desiderio.
Non potrebbe darsi che il sessuologo si sia riferito a questa frequente e spiegabile reazione ai metodi di trattamento, quando ha detto che andava tutto bene?

La mancanza di desiderio sessuale La pone in una situazione difficile. Difficile per Lei, per Suo marito o riguardo alla consueta vita sessuale di coppia?
Forse, dopo la malattia i rapporti sessuali hanno assunto un altro significato per Lei, oppure sono affiorati e reclamano più spazio altri differenti come intimità, sicurezza, protezione, tenerezza e altri ancora?
Il desiderio sessuale purtroppo non è una cosa che ci si può imporre.
Piuttosto è necessario scoprire che tipo di sessualità e quali forme di incontri intimi sono più appaganti dopo la malattia. E come si può ritrovare il piacere coinvolgendo tutti i sensi. Riesce a figurarsi adesso un’intimità rilassata, benefica e piacevole con Suo marito, del tutto indipendente da un rapporto sessuale?

l cancro modifica il desiderio e i bisogni sessuali. La sessualità di coppia di un tempo, a cui eravate abituati, non c’è più e questo rappresenta una sfida per tutti e due. A maggior ragione, quindi, è necessario instaurare un dialogo aperto con il partner, per capire reciprocamente a che punto stanno il corpo e la mente dell’altro dopo la malattia. Il passo successivo è scoprire insieme come reimmaginare la sessualità di coppia, che è un concetto di gran lunga più vasto dei rapporti sessuali.
Queste discussioni possono essere impegnative, quindi può essere utile coinvolgere un sessuologo esperto in ambito oncologico. Nel Suo caso mi sembra importante che Lei si senta in buone mani e compresa.

Per e-mail non si potrà mai approfondire a sufficienza tutti i risvolti personali della Sua domanda. La risposta può venire solo dal confronto con i Suoi bisogni e desideri intimi, dal modo in cui li esplicita a se stessa e a Suo marito e da come riconfigurerete la sessualità di coppia.
Ha già avuto molto coraggio e compiuto passi importanti.

Per questo La incoraggio a proseguire ulteriormente nel Suo cammino, per Lei stessa e per una sessualità appagante nella Sua situazione odierna.
Le auguro ogni bene.
Simone Dudle

«Buongiorno, ho conosciuto una donna di 35 anni, alla quale in aprile è stato diagnosticato il cancro del seno. Al momento è in chemioterapia. In seguito si sottoporrà alla radioterapia e probabilmente anche a un intervento chirurgico per rimuovere il tumore. Non sono state individuate metastasi.
La mia domanda è: ‹Durante questa fase della terapia, posso io (uomo) avere normali contatti sessuali normali con questa donna, ossia rapporti sessuali vaginali, orali, baci, ecc.?›
Oppure i farmaci chemioterapici si trasferiscono in qualche modo all’uomo? Non voglio chiederlo direttamente all’interessata. Grazie per la risposta.»
— Domanda di Nick (1° giuglio 2019)

Simone Dudle, consulente sessuale:

Buongiorno Nick,

La ringrazio per la Sua domanda nell’ambito del Forum cancro sulla sessualità.

Si chiede se per Lei, come partner, sussistono rischi dalle varie pratiche sessuali con una donna sottoposta a chemio e radioterapia.

Nella maggior parte dei casi, durante la radioterapia, il cancro del seno viene irradiato dall’esterno per via percutanea. I raggi sono indirizzati sul tumore attraverso la pelle e il tessuto. Non sono quindi trattenuti all’interno del corpo. Con questa forma di trattamento (radioterapia percutanea), la Sua partner non è radioattiva. I rapporti sessuali vaginali e orali oppure i baci, possono essere goduti in tutta tranquillità.

Con la chemioterapia si riscontrano tracce di medicinali anche nelle secrezioni vaginali. Queste potrebbero irritare le mucose del pene e della bocca. Durante la chemioterapia e per circa le due settimane seguenti, è perciò consigliabile usare un preservativo o un cosiddetto «dental dam» (lenzuolino di lattice) durante i rapporti sessuali vaginali e orali.

Le varie terapie mediche contro il cancro del seno possono avere ripercussioni sulla sessualità femminile. Ad esempio, le mucose della vagina si assottigliano, ciò che può provocare secchezza e dolori durante il rapporto sessuale. Inoltre, le preoccupazioni e la stanchezza possono inibire il desiderio di contatti sessuali. Queste menomazioni influenzano la sessualità di coppia, possono comportare limitazioni anche per il partner e pregiudicare le abituali attività sessuali. Ciò può provocare insicurezze sia nella Sua partner sia in Lei come uomo.

Può essere utile parlare dell’attuale vita sessuale di coppia, chiarire le aspettative e i bisogni, condividere i timori, e poi cercare assieme un modo appropriato con cui è possibile vivere piacevolmente la sessualità durante la terapia.

Forse Lei, con l'opuscolo «Il cancro e la sessualità femminile», vuole cogliere l’occasione
per affrontare insieme alla Sua partner una discussione sulla sessualità e il cancro?
Per proteggere le mucose vaginali e prevenire i dolori si consiglia l’uso di un lubrificante di buona qualità (Pjur Med a base di silicone). In tal modo può essere aiutata anche la Sua capacità di provare piacere come uomo e quella della Sua partner.

Vicinanza, effusioni, protezione, carezze, abbracci e attività sessuali armoniose rappresentano oggi per molte persone delle risorse preziose, specialmente in tempi di sfide e nuovi orientamenti.

Auguro quindi a Lei e alla Sua partner molto piacere e tanta felicità nella vostra unione fisica e sentimentale di coppia e il coraggio di parlare della vostra comune sessualità durante la terapia.

Calorosi saluti
Simone Dudle

«Salve, ho un cancro del seno metastatico, in cura con letrozolo e kisqali. Ogni 28 giorni faccio un’iniezione di santone.
Tutto il mio corpo è cambiato: sudorazione, palpitazioni, desiderio di fare l'amore … È normale tutto ciò? Che cos’altro posso fare?
Grazie mille»
— Domanda di Carla B. (11 giugno 2019)

Stefan Mamié, psicoterapeuta psiconcologco e terapeuta sessuale:

Buongiorno Carla,

Lei si chiede in che misura sono “normali” gli effetti collaterali del Suo trattamento con letrozolo, kisqali e «santone» (ma forse intende «enantone»?).

Il trattamento che riceve viene impiegato per il cancro del seno metastatico. Effettivamente, gli effetti collaterali da Lei descritti sono frequenti. Fanno parte dei «tipici» disturbi della menopausa e hanno effetti debilitanti che variano molto da paziente a paziente. Le palpitazioni possono incutere insicurezza e ansia, ma in questo contesto sono irrilevanti.

È importante documentare il più possibile dettagliatamente gli effetti collaterali (per es. quali effetti indesiderati insorgono, quando e per quanto tempo e soprattutto quanto sono debilitanti). Discuta con il medico curante in che misura questi disturbi pregiudicano la Sua qualità di vita e valutate assieme se questi effetti collaterali sono proporzionati ai benefici del trattamento (rallentamento della progressione della malattia). Forse già l’impiego di altri medicinali o una riduzione delle dosi potrebbe alleviare i disturbi.

Vampate di calore, sudorazione, palpitazioni si possono in qualche misura mitigare con sedute di ipnositerapia. La Lega contro il cancro del Suo Cantone di domicilio può assisterla nella ricerca di uno specialista qualificato con una formazione in ipnositerapia.

Naturalmente, il cambiamento nel suo insieme riguarda anche una sfera delicata come la sessualità. Alcune donne sono confrontate a secchezza vaginale, ciò che causa dolore durante il rapporto sessuale. Probabilmente, a livello sessuale Lei non è più reattiva allo stesso modo di prima. Ciò può aumentare ulteriormente l’insicurezza e far sì che le persone ammalate evitino questo ambito della vita.

Per i rapporti sessuali, utilizzi un gel lubrificante di buona qualità (per es. PjurMed). Di solito le persone ammalate sono spronate a vivere la sessualità in modo nuovo. Potrebbe tornare ad essere, per così dire, una principiante per quanto riguarda la Sua sessualità? Potrebbe essere curiosa di riscoprirsi fisicamente? Potrebbe far entrare maggiormente nella Sua sessualità il rilassamento e la gradualità? Potrebbe scoprire uno spazio di fisicità nel quale il piacere sessuale non è così importante, ma lo è di più la vicinanza fisica, il legame e l’amore? Per un percorso di questo tipo può essere sensato farsi accompagnare da uno specialista. La Lega contro il cancro del Suo Cantone di residenza può aiutarla nella ricerca di una consulenza psico-oncologica oppure onco-sessuale.

Trova maggiori informazioni nell’opuscolo «Il cancro e la sessualità femminile».

Le invio i miei migliori auguri e i più cordiali saluti
Stefan Mamié

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