Grazie alla nanotecnologia sono stati sviluppati nuovi prodotti in ambito medico, industriale e alimentare. Nel campo della medicina, ad esempio, i ricercatori sperano di migliorare la diagnosi e la terapia del cancro. Contemporaneamente, però, sussiste il rischio che determinate nanoparticelle derivanti dalla nanotecnologia possano essere cancerogene.
A causa delle loro dimensioni, l'organismo può assorbire queste particelle attraverso la pelle, i polmoni o il tratto gastrointestinale. Le nanoparticelle penetrano nel flusso sanguigno attraverso le vie respiratorie e raggiungono infine gli organi. Per questo rappresentano un possibile rischio per la salute.
Il fatto che singole particelle possano essere pericolose per la nostra salute dipende dalla loro forma, dalla superficie e dalla quantità che ne viene assorbita. Le particelle di tipo fibroso, come le fibre minerali o i nanotubi di carbonio, sono sospettate di cancerogenicità.
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