krebsliga_aargaukrebsliga_baselkrebsliga_bernkrebsliga_bern_dekrebsliga_bern_frkrebsliga_freiburgkrebsliga_freiburg_dekrebsliga_freiburg_frkrebsliga_genfkrebsliga_glaruskrebsliga_graubuendenkrebsliga_jurakrebsliga_liechtensteinkrebsliga_neuenburgkrebsliga_ostschweizkrebsliga_schaffhausenkrebsliga_schweiz_dekrebsliga_schweiz_fr_einzeiligkrebsliga_schweiz_frkrebsliga_schweiz_itkrebsliga_solothurnkrebsliga_stgallen_appenzellkrebsliga_tessinkrebsliga_thurgaukrebsliga_waadtkrebsliga_wallis_dekrebsliga_wallis_frkrebsliga_zentralschweizkrebsliga_zuerichkrebsliga_zug
Lega contro il cancroServizio per i mediaComunicati stampaGiornata del malato 2020: «Non arrendiamoci alla malattia»

Giornata del malato 2020: «Non arrendiamoci alla malattia»

Molte persone colpite dal cancro non vogliono essere ridotte alla loro malattia, ma restare il più possibile parte integrante della società e continuare a partecipare attivamente alla vita professionale e sociale. La Lega contro il cancro si identifica nel motto della Giornata del malato 2020: «Non arrendiamoci alla malattia» e lo sostiene concretamente, per esempio offrendo consulenze telefoniche ai dipendenti e corsi di formazione specifici ai datori di lavoro.

Grazie ai progressi della medicina, sempre più persone ammalate di cancro possono essere curate efficacemente. Il cancro non equivale più necessariamente a una condanna a morte, ma si sta trasformando in una malattia cronica. In Svizzera ogni anno vengono diagnosticati circa 40 500 nuovi casi di tumore. Tra queste persone, circa 15 000 sono attive nel mondo del lavoro. Per facilitare il pieno reinserimento nella vita di tutti i giorni dopo la terapia, la Lega contro il cancro assiste e consiglia le persone colpite e i loro familiari.

Ruolo centrale del datore di lavoro

Dopo una terapia, molte persone ammalate di cancro vogliono essere reintegrate nel processo lavorativo. Spesso questo rientro ha un influsso positivo e duraturo sul decorso della malattia. Il lavoro non è solo una fonte sicura di reddito, ma anche un fattore stabilizzante: struttura la giornata, le dà un senso e contribuisce al mantenimento dei contatti sociali. In linea di principio nessun malato è obbligato a comunicare la propria diagnosi al datore di lavoro. Ma un dialogo aperto con i superiori o i responsabili delle risorse umane può facilitare molto la situazione per entrambe le parti. «Non esiste una formula brevettata per come devono comportarsi le persone colpite e i quadri aziendali», ricorda Erika Karlen-Oszlai, specialista cancro e lavoro della Lega svizzera contro il cancro. «Ciò nonostante, con un sostegno consapevole i superiori influiscono in maniera decisiva sul clima di lavoro e sul processo di reinserimento» puntualizza l'esperta.

Un equilibrio delicato

I superiori e i responsabili delle risorse umane non sono sempre sicuri su come sostenere al meglio una collaboratrice o un collaboratore durante le terapie contro il cancro, al rientro sul posto di lavoro e nel periodo successivo. Devono salvaguardare gli interessi dell’azienda e considerare anche le esigenze degli altri collaboratori. Si tratta di un equilibrio delicato tra comprensione per la persona e responsabilità imprenditoriale: una situazione complessa, sia dal punto di vista pratico che personale, che può spingerli ai loro limiti. Perciò la Lega contro il cancro non si limita a consigliare le persone colpite, ma offre anche alle aziende corsi di formazione specifici sul tema del cancro sul posto di lavoro. Quest’offerta comprende conferenze specialistiche, seminari e un coaching telefonico.

Pubblicato il
Consulenza
Consulenza

Il servizio di consulenza e informazione dedicato ai malati di cancro, ai loro familiari e a tutte le persone interessate è disponibile nei giorni feriali dalle 10 alle 18 per telefono, e-mail, chat e videochiamata.

Linea cancro 0800 11 88 11
Chat «Cancerline» alla Chat
Consigliano sul posto legacancro.ch/region
Fare una donazione
Consulenza
Consulenza