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Lega contro il cancroServizio per i mediaComunicati stampaLa Confederazione ha affrontato tre questioni importanti per la Lega contro il cancro

La Confederazione ha affrontato tre questioni importanti per la Lega contro il cancro

La Lega svizzera contro il cancro è lieta che la Confederazione abbia affrontato e sostenga finanziariamente due questioni che da tanto le stavano a cuore e che sono importanti per ottimizzare la cura dei malati di cancro: il miglioramento della collaborazione interprofessionale e il sostegno alle persone che assistono e curano i propri congiunti. Sono apprezzabili anche gli sforzi per una chiara regolamentazione del rimborso dei medicamenti in casi specifici. Tuttavia, secondo la Lega contro il cancro, le disposizioni modificate dell'OAMal attenuano solo parzialmente il problema dell'assenza di omogeneità nel rimborso delle applicazioni fuori etichetta.

Con il programma di promozione "Interprofessionalità nel settore sanitario" 2017-2020, la Confederazione offre la possibilità di elaborare basi di conoscenze, ma anche di analizzare e documentare modelli di buona prassi. La cura di pazienti oncologici in un setting acuto e anche ambulatoriale si fonda proprio sulla collaborazione interprofessionale. Nella riabilitazione oncologica e nelle cure palliative, l'interprofessionalità è indispensabile. Solo grazie all'interazione di diverse professioni sanitarie gli interventi risultano efficaci e si riesce a rispondere alle esigenze dei pazienti. Inoltre, l'interprofessionalità in questo campo garantisce anche l'impiego efficiente degli specialisti.

Il secondo programma 2017-2020 prevede la promozione di offerte di sostegno e di sgravio per coloro che assistono e curano i propri congiunti: esso offre l'opportunità di riconoscere queste prestazioni di cura finora trascurate, di facilitarle e di migliorare le condizioni quadro di coloro che assistono e curano i propri congiunti. In questa prospettiva accogliamo con favore anche la decisione del Consiglio federale (nella sua seduta del 1° febbraio 2017) di far elaborare un progetto che consenta un alleggerimento dei familiari in termini finanziari e di tempo. Molti malati di cancro sono assistiti e curati a casa e ne sono felici. Finalmente la risposta ad una richiesta avanzata da anni prende forma concreta.

Gli adattamenti della regolamentazione del rimborso per l'uso fuori etichetta (off-label-use) sono insufficienti

Nell'Ordinanza sull'assicurazione malattie (OAMal) le disposizioni in merito al rimborso di medicamenti in casi specifici sono state adeguate e dovrebbero garantire una valutazione omogenea delle domande di garanzia d'assunzione dei costi per l'uso fuori etichetta, oltre a velocizzare il processo di valutazione e migliorare la collaborazione di tutti gli attori coinvolti. La Lega contro il cancro accoglie sostanzialmente con favore gli sforzi per smorzare la problematica dell'utilizzo fuori etichetta, ma considera insufficienti gli adattamenti:

  • La nuova regolamentazione prevede che una volta che è stata presentata in modo completo la domanda di garanzia d'assunzione dei costi, l'assicuratore abbia due settimane di tempo per decidere in merito al rimborso. Mancano però regole per l'inizio immediato della terapia, prima che sia pervenuta la garanzia dell'assunzione dei costi. Per determinate indicazioni non è eticamente accettabile che trascorra un periodo di due settimane senza la terapia necessaria. Sarebbe auspicabile anche un modulo standardizzato da compilare, ad uso dei medici di fiducia. Esso consentirebbe di ridurre il lavoro necessario per la stesura delle domande di garanzia d'assunzione dei costi e di definire chiari criteri per la completezza di una domanda. Per valutare in modo competente l'utilità terapeutica di un trattamento fuori etichetta nel campo oncologico ed oncoematologico, la Lega contro il cancro continua a richiedere la costituzione di un gruppo di esperti indipendente.
  • La nuova regolamentazione stabilisce più chiaramente che le aziende farmaceutiche devono collaborare alla definizione dei prezzi. Ancora aperta è, invece, la richiesta della Lega contro il cancro per l'obbligo di partecipazione delle aziende farmaceutiche ai costi dei farmaci utilizzati fuori etichetta. In questo senso vanno presi in considerazione sistemi di rimborso innovativi, come per esempio il modello "Pay for performance".

Da anni la Lega contro il cancro lotta per il rispetto del principio della parità di trattamento nell'accesso ai medicamenti (contro il cancro) e per il rispetto del principio di adeguatezza nella formazione dei prezzi. Secondo lo studio di INFRAS del 2013, commissionato dalla Lega contro il cancro, si stima che circa un terzo dei pazienti oncologici sia interessato dall'uso fuori etichetta. Addirittura, nell'oncologia pediatrica quasi tutti i trattamenti sono fuori etichetta. La Lega contro il cancro ritiene che in futuro i casi di uso fuori etichetta continueranno ad aumentare, anche a causa dello sviluppo della medicina e del trend di una medicina personalizzata.

Trattamenti oncologici fuori etichetta
«Uso fuori etichetta (off-label-use)» significa che si utilizza un medicamento che per il trattamento in questione non è (ancora) stato omologato dall'Istituto svizzero per gli agenti  terapeutici Swissmedic oppure che non è (ancora) stato ammesso nell'elenco delle specialità dell'UFSP. Specie in ambito oncologico, i pazienti sono spesso confrontati con trattamenti fuori etichetta. È perciò assolutamente necessario che i procedimenti di omologazione siano flessibili e rapidi, per consentire ai malati di cancro di accedere a farmaci anche d’importanza vitale.
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